Ondulanti, merce rara

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di Alessio Turriziani

Alessio Turriziani a pesca nel basso Mincio.
Alessio a pesca nel basso Mincio.

Quelli che mi conoscono sanno che sono un appassionato di rotanti e ondulanti, preferendoli quasi sempre ad altri tipi di artificiali. Ma ultimamente, a parte i miei fornitori abituali, si fa davvero fatica a trovarli.

Quando ho iniziato con lo spinning, gli artificiali che mi hanno dato più sicurezza e un sicuro vantaggio sono stati proprio gli ondulanti. Uno fra tutti è stato il Linus: questo ondulante la cui particolare forma permette di simulare l’andatura in acqua di un pesce in difficoltà e mi ha dato soddisfazioni, nonostante la mia poca esperienza e anche con pesci che erano pigri e svogliati.

Il particolare movimento del Linus – che non procede in linea retta, bensì con un andamento ondulante-serpeggiante –
mi permetteva anche in condizioni di scarsa mobilità di avere un recupero sempre molto catturante.

Con l’esperienza ho imparato a dare un po’ più di estro a questo movimento, aumentando il numero delle catture.
Inizialmente, oltre alla forma particolare, uno degli aspetti che mi ha molto incuriosito è stata la colorazione, uno su tutti il colore fluorlemon-nero, per questo suo netto stacco rispetto ai colori che si trovano in natura.

Ho deciso di provarlo in una condizione assai complicata, e con un pesce molto difficile: il black bass!

Abbiamo provato proprio il nostro preferito, il Linus fluorlemon-nero in condizione di cielo coperto e acqua limpida
(i colori fluorlemon-nero risaltano maggiormente rispetto alle colorazioni classiche, anche in torrenti con acque un po’ torbide attirando maggiormente l’attenzione di prede come lucci, black bass e grosse trote).

Il predatore non si è fatto attendere: siamo rimasti esterrefatti. Le catture si sono susseguite velocemente, sia di piccoli bass che di big bass, e noi ci siamo molto divertiti!

Avevo già usato in lago il Linus, quello colore argento, e direi che è ottimo. L’ho usato anche per le trote in torrente con acqua lenta e devo dire che va molto bene. Il recupero va fatto con dei piccoli strappi, che ne esaltano il moto serpeggiante attirando il pesce. Detto come va recuperato, diciamo come è fatto: il Linus è costruito in ottone, con ami VMC ad alta tenacia, anellini in acciaio inox e girelle bronzate.

Una delle cose che mi lascia più perplesso è il fatto che gli ondulanti vengano pubblicizzati così poco, sono quasi ritenuti obsoleti. Quando vedo ragazzi della mia età o bassisti, spinnofili più giovani, vedo sempre e solo minnow e rapala, mai ondulanti.

Nella tasca dei “vecchi del mestiere” invece ci sono, ed è una merce rara, rara ed importante!

Questo cosa vuol dire? Nulla in particolare, solo che questo artificiale ha delle grandi potenzialità, per tre ragioni:

  1. Il costo
  2. La semplicità di utilizzo
  3. La sua grande versatilità

Il costo è in media la metà o addirittura un terzo di alcuni artificiali come minnow o rapala. Non serve un manuale di utilizzo per far funzionare gli ondulanti, e, soprattutto, con diverse colorazioni, ma stesso artificiale riesci a catturare i tuoi predatori… bello no?

Eh, un neo lo hanno però: la reperibilità, o meglio, a scapito degli ondulanti, nei negozi professionali, ci sono i minnow a farla da padrone.

Se li cercate comunque nessun problema: ci sono aziende produttrici che li vendono anche per corrispondenza a prezzi competitivi.

Provate a usare un ondulante e poi ditemi se sbagliavo.

Ringraziamo la Ilba per averci fornito gli artificiali da provare.

Per informazioni, scrivetemi pure info@pescaok.it.

Review Overview

Ottimo Artificiale.

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