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pesca in Carinzia (Austria)

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La Drava  (che nasce in Italia) , dà la possibilita di pescare il cosiddetto “pesce bianco”; cioè cavedani, barbi, breme e nasen (la savetta italiana col naso grosso)  in abbondanza in quel loco quasi sempre nominato per trote e temoli che seppur si prendono anche pescando colle esche tradizionali da galleggiante data la varietà di pesce che popola le acque del fiume.. Pesca a ledgering o a galleggiante tanta amata in passato da piemontesi,lombardi,elimiliani e toscani e in netto declino in Italia per mancanza di pesci adatti alla tecnica e altro.

 



Quando scoprii in internet agli albori del nuovo millennio un sito dedicato a questa pesca per me fu quasi la fine di un incubo; Da allora ci sono tornato una decina di volte dal 2003 al 2008 anche in inverno, anche con famiglia o  amici, sempre aspettando ansiosi il momento della partenza e sognando il nuovo ritorno quando purtroppo gli impegni di lavoro e famiglia ci riportavano in Piemonte.
La pesca al pesce bianco in Carinzia vuol dire soprattutto Drava; sia Drava Grande dalla diga di Feistrit fino all’ inizio del bacino di Volkermarkt, sia quella denominata in loco “Drava Piccola” da non confondersi con quella a monte di Lienz. 

Sono esclusi i grandi bacini a monte delle dighe pare per il limo glaciale che vi si deposita. Infatti molti decenni or sono gli austriaci canalizzarono, seppur non sembri data la vegetazione sulle rive, a scopo idroelettrico buona parte del fiume costruendovi grosse e alte dighe; Viene logico che a monte di esse per qualche km si formino dei laghi di difficoltosa pesca che è praticata invece nei tratti a valle delle stesse.

 
 

 



Per qualche motivo la prima centrale è stata attivata invece alla fine di un canale lungo qualche Km che preleva gran parte dell’acqua dal grosso fiume; nel grande vecchio letto scorre il rimanente liquido che và poi a congiungersi con quello del canale ed è appunto questo tratto che è detta Drava piccola, In mezzo a questa specie di isola sorge Frog dove vi è l’ hotel . Mentre per la Grossa siamo a dimensioni e portata inusuali per le acque italiche a cui solo il Po dopo Cremona può arrivare. Riguardo la Piccola la portata è da paragonarsi alle parti medio/finali dell’ Agogna o Cervo, Elvo, Terdoppio,Scrivia, Seveso,  ecc ecc nei tratti medio bassi pur scorrendo in un ampio letto (che prima doveva essere attraversato da tutto il fiume) ricoperto in parte da folta vegetazione. Sorgono vicino tante villette e/o piccolissimi villaggi senza recinzione e si può lasciare incustodita l’ attrezzatura senza che nessuno tocchi nulla…ed è tutto detto!!



Pesci e loro pesca con esche naturali

Il pesce predominante è sicuramente il Nasen cioè l’equivalente della nostrana Savetta con appunto un grosso naso e ben presente anche nei corsi del Friuli come l’Isonzo. La pezzatura passa dai 500/800 gr fino ai 2 kg abbondanti.
E’ presente in ogni tratto della Drava, sia piccola che grossa.
Segue a ruota la Breme di almeno 2 specie. E’ presente in buona parte della Drava grande ma non ovunque, assente a nostro sapere in quella piccola, e ben presente nel tratto finale del torrente Gurk; la pezzatura dei soggetti che formano grossi branchi và dai 500 a oltre 1000 grammi. 
Sotto la diga di Feistrit sono frequenti esemplari di 2-3 kg con qualche soggetto che arriva o supera i 4000 gr.

 

quesito posto 14 Agosto 2017 in Itinerari da torrenteterdoppio Pescatore (307 punti)

6 Risposte

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Il barbo europeo è ben presente ovunque ma presenta difficoltà a catturarlo nella Drava Grande visto che come sua abitudine si piazza nelle correnti più forti. La taglia è decisamente interessante con un record di oltre 5 kg ed insidiabile più a ledgering che a bolognese anche se si prende anche con questa ultima tecnica.

Lo spettacolare cavedano a volte dalle marcate pinne rosse non è frequente come le altre specie ma qualche cattura nell’arco della giornata avviene sempre con taglie sbalorditive anche di oltre 2 Kg.

Non vi è da stupirsi più di tanto se si allamano, trote iridee e fario, salmerini alpinus, pighi, temoli e coregoni . Sono presenti huco huco, lucci, lucioperca e grosse carpe anche per altre pesche e qualche volta grosse alborelle a branchi nella bella stagione (Da noi erano denominate Avole e vi erano nei grandi laghi e purtroppo sparite)






Come pescarli

Si usa il classico bigattino ovviamente. Qualche scatola di mais è utile averla dietro nel caso delle appena citate alborelle; abbiamo provato anche col pane francese con risultati discreti ma nettamente minori che col “cagnotto”. Da portarsi appresso canne da ledgering (le più potenti possibili) o anche da surf casting visto che l’abboccata non è mai delicata ma sempre ben evidente se non addirittura violenta. 

 

Bolognesi dai 5 metri per la Drava piccola ai 6/7 metri per quella grossa. Mulinelli con bobine caricate dallo 0.18 allo 0.25 per il ledgering, un pò meno ma mai sotto lo 0.16 per la passata. 
Fili finali minimo minimo dallo 0.12 allo 0.22 per il ledgering pesante. Ami dal N 10 al N 16 a filo medio. Fondali notevoli in molti punti.
Galleggianti dai 3 ai 10 grammi; qualcosa meno per la piccola se proprio si desidera pescare leggero ma ciò non serve in quelle acque in cui i pesci stanno vedendo il bigattino da pochi anni. idem dicasi per fili e finali ma con galleggianti di minor portata per la Drava piccola che a parte una grossa buca dietro l’ Hotel il fondale si attesta dai 80 ai 150 cm.
Tanta pastura a base salata e magari qualche sacchetto di pane grattugiato da aggiungere alla pastura (da solo stà a galla), almeno 2 kg di bigattini al giorno per ogni giorno preventivato di Drava o comunque consultare il nuovo regolamento presente nel sito. Grande e pochi per la Drava Piccola. Stivali corti ovunque e lunghi se si vuole esplorare la Drava piccola attraversandola nei raschi.

 


A passata non servono particolari accorgimenti e finezze tipiche italiane; A seconda della corrente si sceglie il “tappo” a pera o a pera rovesciata più o meno accentuata, lo si tara al 90% con una torpille e si completa con alcuni pallini . Finali corti dello 0.12/0.14 sui quali legheremo un amo del N 12/14 a cui infilzeremo anche 8/10 bigattini (Larva di mosca carnaria). Naturalmente in Drava Grande pescheremo sulla linea ove abbiamo immesso la pastura. Non è mai conveniente cambiare postazione e bisogna insistere nel punto pasturato dato che prima o poi i grossi branchi troveranno quello che abbiamo immesso.

 


In Piccola si può anche fare una pesca di ricerca generalmente a bologense o con fisse di 7-8 metri. Ledgering sconsigliato ma comunque effettuabile specie nella grossa buca.
A Ledgering in Drava Grande si usano pasturatori di grosse dimensioni per la ricerca dei grossi barbi; conviene addirittura portarsene alcuni precedentemente appesantiti anche oltre i 200 gr.
Pagliette in abbondanza, fionda e tutta la normale attrezzatura da portarsi dietro, non dimenticando il guadino, uniti al resto.
Conviene non dimenticarsi nulla a casa visto la difficoltà di reperimento di alcuni oggetti. Un negozio di pesca è in Ferlach a poca distanza dalla banca di Slovenia che fra l’altro è a pochi metri da un piccolo rio dall’acqua trasparente gremito di splendide trote fario ma esche animali nisba mentre è ben fornito di altro.
 

 


I bigattini sono introvabili in Carinzia e non è raro che qualche locale venga a chiederne un po’ per farsi i pesciolini che userà per insidiare i predatori magari lasciandoli semplicemente morti sul fondo come ho visto fare. I bigattini sono le larve di mosca carnaria che si trasformano in caster; Quelli marroni chiari affondano e sono utili mentre quelli marroni scuri galleggiano e tranne rarissimi casi sono inutili alla pesca: In effetti i pescatori locali sono pochi e con una qualità tecnica media che lascia perplessi a dir poco.
Raramente si scende sotto i 20 kg di pescato a testa con punte anche vicino al quintale; Stime fatte liberamente visto che il pesce viene rilasciato.
Nasse vietate e il pesce si libera subito o si trattiene morto nei limiti consentiti della riserva. Non vi è motivo di questo e perciò dopo l’eventuale foto si consiglia il rilascio. 
Ogni canna già in assetto di pesca è considerata come fosse in pesca. Per ogni altra questione regolamentare vedere i permessi e/o chiedere in Hotel. 
I controlli sono frequenti sia dai guardapesca regionali sia da quelli privati.

risposta inviata 14 Agosto 2017 da torrenteterdoppio Pescatore (307 punti)
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Stagioni

Siamo andati anche a capodanno nel 2003 ed è stata una di quelle rare volte di cui accennavo poco sopra; però ho preso un luccio di 63/64 cm con un tandem sotto la diga di Grafestein in un'oretta di un inconsueto spinning, per noi almeno, in Austria ma che sarebbe da effettuare maggiormente visto la presenza di lucci, persici reali (ne presi una mattina una 20eina coi bigattini di ottima pezzatura a Grafestein), trote, lucioperca, cavedani, salmerini
L’acqua della Drava è fredda e quindi bisogna aspettare almeno maggio per catturare bene anche se già a fine aprile si può tentare ed ottenere discreti risultati. In inverno ho provato colla neve e  qualche pesce si prende ma il freddo pungente mi ha fatto desistere dopo una ora andando a spinning ben coperto con guanti intagliati e prendendo il luccio detto prima.
Fine aprile, maggio e talvolta inizio giugno sono i periodi ideali per divertirsi in Drava piccola anche con fisse da 7/8 metri durante la rimonta dei Nasen.

 


Negli altri periodi è meno fruttuosa dato il caldo ma ne resta sempre qualcosa da prendere e cioè i grossi cavedani, barbi, qualche carpa e un po’ di minutaglia e gli immancabili Nasen; mai vista una breme. Personalmente al Drava piccola è il posto che amo di più.
La postazione in assoluto da non perdere è a valle della la Diga di Feistritz dove il divertimento è assicurato dal neofita al campione.


Si pesca poco oltre la punta della bolognese attuando una leggera trattenuta. Diciamo attorno ai 10/12 metri da riva e se non è al mattino di sicuro al pomeriggio, quando l’acqua scende di anche 20 cm per via di una parziale chiusura della diga, è una “sarabanda” di nasen. 
Se si vogliono i barbi o le grosse breme conviene però pescare a ledgering in mezzo al grosso rigiro. Abbiamo visto usare anche le roubaisienne.
Qualche cavedano fa sempre la sua visita unito talvolta alle sorprese di cui sopra. Il fondo sulla linea citata è attorno ai 2.5/3 metri.

 
 


Anche in altre postazioni a Feistrit più lontane dalla diga, a Ferlach presso i “barconi” e a Grafestein abbiamo fatto ottime pescate alternate però da uscite meno fruttuose con comunque al guadino, oltre altri pesci sganciati, sempre almeno 15/20 pezzi oltre il kilo. Probabilmente non pasturavamo abbastanza in quelle occasioni non riuscendo a fermare sul posto gli enormi branchi di pesce.
La profondità è maggiore che a Festritz e si attesta verso i 4 metri. Il tratto finale del Gurk (attualmente non più in gestione all’ Hotel)ci ha regalato solo Breme di media stazza e qualche Blicca.





L’unico Hotel gestito da italiani si trova a Frog in comune di Rosegg proprio in mezzo all’isola che formano la Drava Piccola e il canale e quindi a un “tiro di schioppo” da molti dei luoghi di pesca .: http://www.trophyclub.it
Si entra in Austria dal passo del Tarvisio dopo essersi lasciati alle spalle Udine oltre 100 km; si devia in direzione Slovenia e si esce al primo svincolo. 
Dopo St Jhoann si devia per Rosegg e si arriva alla frazione Frog. Volendo cogliere subito l’atmosfera austriaca si può uscire ad Arnoldstein e farsi una trentina di km di strada normale.. 
Ricordarsi di munirsi del bollino per le autostrade austriache all’ ACI locale o presso gli ultimi autogrill prima del confine del costo di euro 7.60 per 10 gironi. Sito internet: www.trophyclub.it

risposta inviata 14 Agosto 2017 da torrenteterdoppio Pescatore (307 punti)
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L’ Hotel ha altre riserve come la risorgiva dedicata alle trote e salmerini pescabili a mosca o spinning e dove risale dalla anche qualche Huco Huco o Riserva Huco in  fiume Drava Lunghezza: 6 Km

Luogo: dal ponte di Steinfeld al ponte di legno (Radlach) sponda destra e dal ponte di Steinfeld a valle per 2 Km (fino al cartello di confine) entrambe le sponde.

Riserva torrente Rosenbach Lunghezza: 5 Km

Luogo: St. Jakob – Rosenbach

Riserva Chalk stream, sorgiva dove abbiamo pescato io e Luca

 Lunghezza: 9 Km (zona a mosca 4 km + zona spinning 5 km)

Luogo: da St. Johann, alla confluenza con la Drava a Ferlach

 

Video pesca

Mio salmerino in risorgiva

Altro

risposta inviata 14 Agosto 2017 da torrenteterdoppio Pescatore (307 punti)
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Sport e turismo

La verde Carinzia possiede oltre 200 fra laghi e laghetti di varie dimensioni fra cui i più grossi sono il Whorter ( a 5 km dall’ Hotel), Il Milstatter e l’ Ossiach oltre al mitico Weiben. 
Una visita alla bellezza selvaggia e alle acque cristalline di quest’ultimo è d’obbligo come salire verso il Gerlitzen (stazione sciistica) e godersi il panorama splendido dell’ Ossiach, magari gustando qualche tipico piatto della zona in una terrazza di un ristorante a metà strada e a cercare funghi in stagione adatta.
A Velden sul Whortersee (see sta per lago) un casinò può allietare le serate o alleggerire il portafoglio. 
Klangfeurt la capitale della Carinzia offre un centro storico classico ma nulla più. Mete più interessanti ma più lontane sono Salisburgo e Graz.

Salisburgo (in tedesco Salzburg, pronunciato ['zaltsbʊrk] ascolta, in austro-bavarese Soizburg) è una città (146.631 abitanti) dell'Austria centro-settentrionale a circa 300 km ad ovest di Vienna.

È una città conosciuta nel mondo per la sua architettura barocca italianeggiante, per il suo rapporto con la musica – diede i natali a Wolfgang Amadeus Mozart ed è ancora oggi sede di grandi manifestazioni musicali – e con le Alpi.

Salisburgo è Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

È inoltre un centro industriale con, principalmente, industrie alimentari, chimiche e tessili. La città riscosse inoltre molta popolarità quando nel 1964 fu girato il celeberrimo musical Tutti insieme appassionatamente con protagonisti Julie Andrews e Christopher Plummer; nel quale risaltano le spettacolari piazze del centro storico ed il magnifico paesaggio alpino circostante. La città è situata sulle rive del fiume Salzach ai confini settentrionali delle Alpi e dell'Austria (infatti confina con il comune tedesco di Freilassing). Le cime dei monti a sud della città contrastano inoltre con le dolci pianure del nord. Il massiccio alpino più vicino, l'Untersberg (1.972 m), è a pochi chilometri dal centro cittadino. Il centro cittadino, chiamato la Città Vecchia, è dominato dalle torri e dalle cupole barocche delle chiese e dai fastosi palazzi. Salisburgo è circondata, da due piccole montagne, il Kapuzinerberg e il Mönchsberg. Su quest'ultima è stata costruita un'imponente fortezza (Hohensalzburg) in pietra bianca, cinta da grossi bastioni. Questa fortezza, in cui si rifugiavano i vescovi in tempi di pericolo, per lungo tempo è risultata inespugnabile. Oggi vi si può accedere a piedi o mediante una funicolare.

 

risposta inviata 14 Agosto 2017 da torrenteterdoppio Pescatore (307 punti)
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Abbiamo visitato anche la non lontana Lubiana in Slovenia. Lubiana (in sloveno Ljubljana pronuncia {ljuˈbljaːna) in tedesco Laibach; in latino Labacum, anticamente Aemona) è la capitale della Slovenia fin dall'indipendenza (1991).

Situata nel centro del paese, adagiata sul piccolo fiume Ljubljanica navigabile con guida che è generalmente il proprietario dei barconi , la città possiede una popolazione di circa 287.218 abitanti ed è divisa in 17 distretti e ha 37 frazioni. È considerata il cuore culturale, scientifico, economico, politico e amministrativo della Slovenia con la sede del governo centrale, del Parlamento, dell'Ufficio del Presidente, degli organi amministrativi e di tutti i ministeri della nazione.

Non mancare di andare a lago di Bled sempre in Slovenia molto affascinante e pure pescoso. Bled (in tedesco Veldes, in italiano Bleda, desueto) è un comune della Slovenia situato nella parte nordoccidentale del paese, ai piedi delle Alpi Giulie.

Sebbene relativamente piccola, è un importante centro turistico, con visitatori provenienti dall'Austria, dalla Germania e dall'Italia. Durante l'estate la sua popolazione triplica.

È conosciuta per il suo lago (diametro circa 2 km), con al centro una piccola isola su cui è stata costruita una chiesa, dedicata a san Martino, e per le proprie fonti termali che iniziarono ad essere sfruttate fin dalla seconda metà dell'Ottocento.

L'isola può essere facilmente raggiunta con le barche a remi che vengono noleggiate sul posto, ed il giro del lago può essere fatto a piedi su un comodo sentiero.

Intorno al lago fioriscono campeggi e impianti turistici. Di una certa importanza anche il castello (il cui nucleo principale dovrebbe risalire circa all'anno 1000), posto a 604 m di altezza, in cima a una rocca che si affaccia direttamente sul Lago.

Sport acquatici in abbondanza per i giovani ma anche molte piste ciclabili di cui ben 200 km lungo la Drava. 

Passeggiate a piedi e equitazione sono l’alternativa nei periodi senza funghi. 
Essi sono il secondo scopo per cui ci rechiamo in Carinzia pur non essendo dei “fungaioli”…e penso sia capibile quanti ve ne sono in estate. Una volta arrivo un pulman di un club micologico e ci gustammo piatti di funghi inusuali per noi di varietà diverse dai soliti porcini e “chiodini”.
I prezzi sono mediamente come in Italia ad eccetto della benzina che si paga circa 20cent in meno. Si consiglia di evitare di prendere il caffè nei bar ed invece di gustarsi dolci e piatti a base di carne nei pranzi durante le gite turistiche accompagnati naturalmente da birra. 
Da portarsi a casa acquistando nei tanti piccoli e medi supermercati Wusterl e salumi affumicati oltre al già citato liquido biondoe alla famosa torta Sacher.
Quello che piace del luogo sono soprattutto il grande verde e la quasi assenza di traffico appena fuori dai centri abitanti maggiori che sono anche pochi.

 

 

risposta inviata 14 Agosto 2017 da torrenteterdoppio Pescatore (307 punti)
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